La vergogna

Sto leggendo un libro, lo sto studiando. Si chiama "Come as you are. Risveglia a trasforma la tua sessualità" di Emily Nagosky. E' un testo molto interessante, pieno di spunti di riflessione, di quelli che ti prendono, ti interrogano, ti strappano dei sorrisi ogni tanto. Un libro da leggere e rileggere, per pensare ancora e approfondire. Lei, Emily, é brava, preparata, divertente. Molto, molto, molto americana, pragmatica, parla di freni e di acceleratori della risposta sessuale e spiega come si possono inibire i freni e stimolare gli acceleratori con la stessa facilità con cui abbassiamo e alziamo la fiamma sotto una pentola. Non sono proprio sicura che il processo sia immediato come a volte Emily lo descrive, ma sono convinta che semplificare ciò che ci sembra complicato sia utile, soprattutto nelle questioni emotive.

E comunque Emily scrive questo e mi gela, qualche mattina fa, nel calduccio del mio letto:

[...] sei nata con un piccolo appezzamento di terreno ricco e fertile, unico al mondo. Il tuo cervello e il tuo corpo costituiscono il terreno, e le differenze individuali relative al SIS e al SES (rispettivamente Sistema di Inibizione Sessuale e Sistema di Eccitazione Sessuale) sono caratteristiche importanti del tuo giardino, che é composto dalle stesse parti di tutti gli altri giardini, ma organizzate in modo unico.
La tua famiglia e la tua cultura piantano i semi, curano il giardino e ti insegnano come coltivarlo. I semi che piantano sono il linguaggio, gli atteggiamenti, le conoscenze e le abitudini riguardanti amore, sicurezza, facilità, sesso. Poi, con il passaggio all'adolescenza, ti assumi gradualmente la responsabilità di curare il tuo giardino da sola. Man mano che cominci a farlo, potresti scoprire che la tua famiglia e la tua cultura hanno seminato piante bellissime e sostanze nutrienti per il terreno. Oppure che hanno piantato nel tuo giardino una robaccia decisamente tossica.
E tutte le donne - anche quelle la cui famiglia ha piantato ottime sementi - dovranno fare i conti con le erbacce invasive di una cultura sfavorevole al sesso, che induce vergogna nei confronti del corpo e stigmatizza la sessualità. Questi elementi non si trovano nei semi piantati dalla famiglia, ma si propagano sotto terra attraverso le radici, come edera velenosa, sotto le recinzioni e oltre i muri, da un giardino all'altro. Nessuna ha scelto di averli, eppure sono lì.
Quindi se vuoi un giardino sano, un giardino scelto da te, devi passare in rassegna un filare dopo l'altro e stabilire cosa vuoi continuare a coltivare... e cosa vuoi estirpare per sostituirlo con qualcosa di più sano. [...]

Ho cominciato a percorrere il giardino, il mio giardino, con passo trotterellante ed un pò di inquietudine: posso farlo davvero? Senza che mamma lo sappia?
E l'ho trovata subito, la pianta della vergogna.
Una bambina non ha nulla di cui vergognarsi quando é molto piccola, assorbe solo, come una spugna, la vergogna degli adulti che le stanno intorno.
Io mi vergognavo di tutto.

E allora ho cominciato ad estirpare.




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